martedì 15 luglio 2008

Un continuo gioco di specchi

Luca è un amico, e degli amici qui sarebbe meglio non scrivere. Quando però gli amici sono persone di talento, curiose, intelligenti e disegnano cose egregie come questo romanzo a fumetti, allora parlarne diventa naturale. Ho aspettato più di un anno per mettere nero su bianco queste brevi impressioni su (in)certe stanze, e c'è un perché. Come i vini pregiati, anche le belle storie, i buoni romanzi, vanno prima fatti invecchiare, poi decantare, per apprezzarne meglio i profumi, le fragranze, e i sapori.

(in)certe stanze (Edizioni Tunué) è un noir splendidamente disegnato da Luca Russo e (ri)scritto e sceneggiato da Cristiano Silvi (la prefazione è di Carlo Lucarelli). Narra di Francisco Martinez, esperto di cinema che ha dedicato l'intera vita a risolvere il mistero della scomparsa dell'attore argentino Paco De Jorge. Di una ragazza dalla prorompente bellezza. Di una telefonata che non arriva. Dell'ennesima lettera inviata e di una risposta attesa da tempo. Di un improvviso viaggio a Buenos Aires. Di uno sconvolgente incontro che si rivelerà fatale.

E' una storia, questa, fatta di rimandi, di sdoppiamenti, e arricchita da un continuo gioco di specchi: il presente e il passato, l'Italia e l'Argentina, i sogni e la realtà. Un noir forte di una sceneggiatura solida (un bravo a Cristiano Silvi) e di una narrazione dall'incedere lento e misterioso, che si concede al lettore pagina dopo pagina.

(in)certe stanze si legge in meno di un'ora. Tempo ben speso, che alla fine lascia con un po' di amaro in bocca. Invita a riflettere, questo graphic novel: sul passare del tempo, sui ricordi, su ciò che sembra e ciò che in realtà è.

1 commento:

Luca Russo ha detto...

cosa posso dire... sono emozinato per parole così lusinghiere...davvero grazie!